Milano, fine Anni '50. Andrea Corno è un giovane dipendente della Banca Popolare di Milano.
Il suo interesse per il Fumetto e il suo incontro con Luciano Secchi (futuro Max Bunker),
fecero presto a sconvolgere quello che sembrava
un percorso professionale già tracciato.
Nel 1960 nascono le Edizioni Serpente Volante e nel Maggio dello stesso anno esce la sua prima
pubblicazione editoriale.
Si tratta dell'antologico quindicinale Viva!, prezzo di copertina 50 Lire. Il sommario era dedicato a materiale di
alcuni grandi autori americani come Harold Foster e Alex Raymond e qualche curioso prodotto autoctono.
Coloro che riuscirono a mettere le mani sui due numeri di questa rivista sono abbastanza concordi nel riconoscerne la
discutibile (eufemismo) cura editoriale.
Abbattere i costi di produzione era una priorità essenziale per Corno-Secchi, così oltre ad occuparsi di tutto, dalle
traduzioni ai sommari, dall'impaginazione al lettering, dagli editoriali alla stampa, bypassarono completamente il processo
di fotocomposizione, producendo i testi con macchina da scrivere e scrivendo a mano titoli e strilli.
Mancavano mezzi ed esperienza ma non idee e volontà. Per emergere era necessario veicolare idee nuove con la necessaria
professionalità, questa esigenza era ben avvertita, iniziò così una svolta che partì dal cambio del nome: l'anno
successivo le Edizioni Serpente Volante diventano Editoriale Corno. Andrea Corno, editore e Luciano Secchi,
direttore responsabile.
Bisogna attendere il Marzo 1962 per la prima pubblicazione della nuova casa editrice, si trattò di
Maschera Nera, un fumetto autoprodotto liberamente ispirato a
Zorro su testi dello stesso Luciano Secchi (sotto lo pseudonimo di Esselle) e Paolo Piffarerio ai disegni.
Paolo Piffarerio era un autore milanese con una carriera collaudata e assicurava alla confezione la necessaria
professionalità.
La politica della Corno fu proprio quella di puntare, almeno inizialmente, sulle autoproduzioni, sfruttando,
da un lato, il talento, il coraggio e l'indubitabile quantità di idee che Luciano Secchi riusciva a proporre e dall'altro
investendo, anche a costo di qualche rischio, sul talento di giovani autori italiani. Questo poteva permettere di coniugare
il riscontro delle vendite con il contenimento dei costi.
In questa prospettiva il 1964 è l'anno della svolta. Sulla scia di Diabolik, esce Kriminal su testi
di Max Bunker (alias Luciano Secchi) e disegni di Magnus (alias Roberto Raviola).
La somiglianza è solo nel target e nel formato, per il resto si trattava di un prodotto ben più "estremo" che, fra le altre
cose, incominciava anche a fare più esplicito riferimento al sesso. Qualche mese ed è la volta di Satanik (ancora ad opera del
duo Bunker - Magnus), forse l'eroina
negativa più famosa del fumetto italiano. Una serie che apriva le porte a nuovi ingredienti quali la magia nera
e l'horror.
A dispetto dei temi eticamente controversi si trattava, all'inizio almeno, di materiale di qualità notevole, Bunker seminava
invenzioni intriganti e originali, le trame erano
ben scritte, quasi sempre avvincenti e quasi mai ripetitive. Dal punto di vista grafico queste pagine furono una palestra
formidabile per il talento unico di Roberto Raviola, da quel
momento conosciuto a tutti come Magnus. La sua arte passò in pochissimi anni dal tratto grezzo e incerto delle prime
tavole a quello dettagliato e rotondo della maturità.
I due Neri furono coinvolti in innumerevoli beghe di natura legale e con il passare del tempo ammorbidirono
progressivamente i contenuti, furono comunque estremamente longevi, riuscendo a sostenere una periodicità forsennata per
circa un decennio.
A partire dal 1965 l'Editoriale Corno continua decisamente a puntare sulle autoproduzioni, ma
il riscontro economico dei primi prodotti permise di iniziare ad opzionare materiale straniero con l'intenzione di
allargare il parco testate. Fra questi la Serie bellica Guerra d'Eroi, fu tra le proposte
di maggiore longevità. Max Bunker continua, intanto a proporre nuovi personaggi, fra questi, la serie
Dennis Cobb Agente SS 018 gratificata, solo per pochi numeri, dai disegni di Magnus, e la miniserie fantascientifica
Gesebel (1966), durata pochi numeri (disegni di Magnus).
Il 1967 è un altro anno svolta per la Corno. Questo è l'anno in cui viene varata la storica rivista contenitore
Eureka, sicuramente
la rivista simbolo della Casa Editrice. Eureka nasce sulla scia di riviste come Linus che volevano guardare al Fumetto
secondo una prospettiva più "adulta", valorizzandone gli aspetti artistici oltre quelli del mero intrattenimento. La rivista
contribuì in modo decisivo ad elevare se non la qualità della proposta dell'Editoriale Corno, sicuramente la sua percezione.
Eureka fu estremamente longeva e oltre a far sfilare alcuni fra i più importanti nomi stranieri ebbe il merito indiscutibile di
allevare, nel corso degli anni, alcuni indiscutibili talenti
del fumetto italiano come Bonvi (Sturmtruppen,
Nick Carter, Cattivik) e Silver (Lupo Alberto).
Nel 1968 la Corno incomincia a proporre Andy Capp del britannico Reg Smythe all'interno del supplemento Comics Box.
Il 1969 è la volta di Alan Ford, nuova creatura di Max Bunker (testi) e Magnus (disegni). Stesso formato di Kriminal ma tutt'altro target.
Alan Ford fu un fulmine a ciel sereno, non esisteva
qualcosa di simile in Italia e forse neppure nel Mondo, fu davvero una magia uscita dal cilindro della coppia.
Nell'arco di un lustro di duro lavoro, Magnus ha avuto modo di coltivare il suo indiscutibile talento e ormai riusciva
ad unire una perizia grafica eccezionale alla regolarità imposta dai tempi di consegna. Oltre questo la sinergia e
l'affiatamento con Max Bunker permettevano di pianificare una serie innovativa di lungo termine.
La sgangherata truppa di Agenti Segreti fu un prodotto talmente originale e incollocabile che colse di sorpresa
anche i lettori, dal momento che ebbe (inizialmente)
scarso riscontro e rischiò di chiudere. Secchi ha più volte ripetuto che solo una tenacia al limite dell'autolesionismo e
la consapevolezza della qualità di quel materiale,
permise ad Alan Ford di superare la bufera. Questo accadde di colpo (secondo le dichiarazioni dello stesso Secchi) nel
periodo più o meno collocabile attorno alla prima comparsa di Superciuk (il 26-esimo numero della serie). Da quel momento
sarà un crescendo. Magnus resterà per i primi 75 numeri, senza bucare neppure una scadenza, quindi lascerà Alan Ford e la Corno
per dare il via ad una formidabile carriera da autore completo. Su Alan Ford fu sostituito dal veterano Paolo Piffarerio, che
impose alla serie una sua linea grafica molto caratterizzante, e contribuì, a parere mio, con una sequenza di una
cinquantina (almeno)
di ottime storie con il merito, soprattutto, di far esordire alcuni personaggi storici. Alan Ford uscì per l'Editoriale Corno
fino al n.ro 162. Con il n.ro 163 la serie
passò alla nuova Casa editrice di Luciano Secchi diventandone
il prodotto di riferimento. Diversi altri disegnatori si sono alternati sulle pagine di Alan Ford, nel corso della sua storia
editoriale, a differenza dei testi di cui Max Bunker fu autore unico dalle origini ad oggi.
Arriviamo al 1970 e arriviamo ai Super-Eroi della Marvel che rappresenteranno la novità di riferimento per tutti gli
anni '70 dell'Editore milanese. Se gli anni '60 furono segnati dalle produzioni di Luciano Secchi e dalla nascita di Eureka, gli
anni '70 saranno marchiati a fuoco dai Super-Eroi Marvel.
L'Agenzia giornalistica internazionale da cui la Corno acquistava
già Guerra d'Eroi segnalò la presenza sul mercato americano dei personaggi della Marvel. Si trattava di materiale nuovo e di
grande interesse perchè proponeva i Super-Eroi sotto una luce decisamente più umana rispetto a quanto visto fino a quel momento, un fatto
che poteva portare generazioni di giovani lettori a viverne con più vicinanza e passione le avventure.
Inizialmente, Secchi pensò di proporre materiale d'annata (Uomo Ragno, Devil) insieme a materiale più recente, dalla resa
grafica sicuramente più avvincente (Silver Surfer, Dr Strange), su due riviste quattordicinali di 48 pagine, parte a colori,
parte in bianco e nero. Si trattava per i tempi di prodotti ben curati che attirarono subito l'attenzione dei lettori.
Seguì, nel giro di alcuni anni, la maggior parte del materiale Marvel: Fantastici Quattro e Thor (1971), Capitan America e gli
ASE (1973). Nel 1974 esce il Corriere della Paura su
progetto editoriale di Maria Grazia Perini. Nel 1975 escono Conan & Ka-Zar, Hulk & Difensori e Shang-Chi Maestro del Kung-Fu.
Nel 1976 la rivista gigante Dracula rimpiazzò il Corriere della Paura. Nel 1977 la Corno opziona anche una parte del
materiale DC curato da Jack Kirby e Joe Kubert poi proposto sulle due testate Kamandi e il Soldato Fantasma.
Nel 1978 è la volta della rivista fantascientifica gli Eterni e nel 1979 dei Difensori.
Questo materiale fu proposto in un clima di estrema dinamicità (e purtroppo anche di confusione). Solo tre testate
(Uomo Ragno, Fantastici Quattro, Thor)
furono abbastanza longeve da raggiungere il decennio di vita. La maggior parte delle altre ebbero vita molto più breve,
talune
vissero solo poche decine di numeri e i personaggi venivano fatti migrare da una testata all'altra con molta
disinvoltura. Le vendite dei titoli "forti" (l'UR nel periodo d'oro arrivò a tirare
100.000 copie) erano tali da permettere di sopportare i flop e rilanciare nuove testate, tentare esperimenti editoriali e
quant'altro.
In campo extra-Marvel, esce Daniel nel 1975, di Bunker-Verola per la durata di 30 numeri. Nel 1976 è la volta di Cliff,
stessi autori ma
solo 16 numeri all'attivo. Nel 1979 altra testata vissuta per 16 numeri è Maxmagnus. Testata che sviluppa
e approfondisce un'idea di Magnus & Bunker già proposta sulle pagine di Eureka, autori Bunker e Leone Cimpellin.
Un'altra importante esperienza che vide direttamente coinvolta l'Editoriale Corno a metà degli anni '70 fu quella relativa
alla proposizione dei alcuni dei suoi personaggi in TV, i.e la TV con Gulp (1972) e Supergulp (1977-1981), in forma di cartoni
animati, come già avveniva negli States con i Supereroi.
Non vanno dimenticate inoltre
le riduzioni cinematografiche di Kriminal (Gleen Saxon nel ruolo di Kriminal) e Satanik (Magda Konopka nel ruolo di Satanik).
Siamo all'inizio degli anni '80, le testate cominciano a chiudere una dopo l'altra, segno che la mutazione delle condizioni
economiche, la crisi finanziaria e la probabile emorragia di pubblico stanno colpendo duramente l'Editore milanese. Siamo
nel Marzo del 1981 la situazione è talmente compromessa che la storica testata dell'Uomo Ragno, dopo 283 numeri,
è costretta a chiudere.
L'Editore tenta un nuovo colpo di coda varando una nuova testata in formato pocket, intitolata all'Uomo Ragno, che
presentasse a rotazione il
materiale Marvel ormai sparito dalle Edicole e dando carta bianca a Castelli e Silver perchè salvassero la rivista ammiraglia
Eureka. Entrambe le iniziative fallirono. Secchi si disimpegna progressivamente dal suo ruolo di direttore responsabile,
concentrandosi su Alan Ford e, con poca fortuna e convinzione, nella proposizione di qualche
nuovo personaggio, ma
la Corno è ormai allo sbando. All'inizio del 1982 la serie pocket dell'Uomo Ragno chiude i battenti e la Corno fa uscire
una nuova testata dedicata all'Uomo Ragno, di formato normale ma con foliazione ridotta, oltre a qualche nuova serie
Cronologica dedicata
ai personaggi più noti. La qualità del materiale era molto discutibile e
la cura editoriale neppure paragonabile a quella di
qualche tempo prima. Secchi salva Alan Ford fondando una casa editrice a suo nome, mentre la Corno, tra Febbraio e Marzo del 1984
collassa definitivamente. L'Editoriale Corno
fallisce e con essa spariscono dalle edicole i
super-eroi americani. Essi ritorneranno in pianta stabile, a distanza di tre anni, solo con l'avvento della Star Comics.
Circa 25 anni di Storia Editoriale che hanno fruttato la consacrazione di Luciano Secchi come una delle figure
più importanti del fumetto italiano,
l'emergere di talenti chiamati Magnus, Bonvi, Silver, di personaggi storici
(Kriminal, Satanik, Alan Ford), di produzioni di culto (Eureka) e l'affermazione dei Super-Eroi Marvel, imprinting indimenticabile di una generazione di
quarantenni.
La postilla finale a questa lunga storia, viene messa il 07 Luglio 2007. Dopo una lunga malattia si spegne Andrea Corno.
Dopo il crollo, l'Editore non aveva abbandonato il mondo dell'Editoria e stava dando vita a delle nuove
realtà (Garden Editoriale, ndr). La malattia, purtroppo, l'ha costretto ad arrendersi.
NOTA - Oltre ai miei ricordi, sono stati di grande utilità i seguenti articoli
Comicus 1
Comicus 2
Fondazione Franco Fossati
Intervista A.Corno